E se qualcuno ti domandasse: “che cos’è la perfezione, in
campo musicale?” potresti dire che non esiste nulla di perfetto.
Ma potresti anche rispondere che, forse, qualcosa che alla perfezione si avvicina, esiste.
Sabato sera i Litfiba, formazione originale anni Ottanta (Pelù – Renzulli – Aiazzi – Maroccolo), con la new entry Luca Martelli alla batteria, erano a Padova per il loro già leggendario “Trilogia Tour” (1983-89) – tutte le date italiane sold out.
Ma potresti anche rispondere che, forse, qualcosa che alla perfezione si avvicina, esiste.
Sabato sera i Litfiba, formazione originale anni Ottanta (Pelù – Renzulli – Aiazzi – Maroccolo), con la new entry Luca Martelli alla batteria, erano a Padova per il loro già leggendario “Trilogia Tour” (1983-89) – tutte le date italiane sold out.
Avvicinarsi a questo tipo di evento è già, di per sé, come
entrare nel tempio della musica, in un luogo sacro in cui sai che non stai per
assistere ad un semplice concerto, ma ad un pezzo di storia della grande musica
italiana che, finalmente, ricompone i suoi pezzi e ti investe di emozioni.
Emozioni inenarrabili, difficile anche offrire una
descrizione a parole. Appena li vedi entrare, appena senti il primo attacco,
già ti rendi conto di essere al cospetto di qualcosa di unico.
E ce n’era per tutti. La grandezza di questo gruppo, che
nonostante il passare degli anni sa essere ancora così dannatamente attuale,
era tutta lì, illuminata dagli sguardi di oltre quattromilacinquecento
spettatori incantati.
Energia ed emozione, non credo esista miglior binomio per rendere onore a ciò cui si è assistito al PalaGeox del capoluogo euganeo.
Tra il disperatamente energico e veemente sound di pezzi come Cane o Resta, e l’onirica atmosfera di una Ballata o di un Re del Silenzio, o ancora tra l’emozione pura e commovente di Louisiana e le brillanti note di pezzi dei “Paleolitfiba” come Guerra, ce n’era veramente per tutti.
Energia ed emozione, non credo esista miglior binomio per rendere onore a ciò cui si è assistito al PalaGeox del capoluogo euganeo.
Tra il disperatamente energico e veemente sound di pezzi come Cane o Resta, e l’onirica atmosfera di una Ballata o di un Re del Silenzio, o ancora tra l’emozione pura e commovente di Louisiana e le brillanti note di pezzi dei “Paleolitfiba” come Guerra, ce n’era veramente per tutti.
Ce n’era per pogare, ce n’era per sognare, ce n’era per
piangere di emozione.
E allora, tornando alla domanda iniziale, se, dopo la sera
scorsa, mi domandassero “esiste la perfezione nella musica?”, non potrei far altro
che rispondere: “forse la perfezione no, ma ciò che si è visto a Padova ci si
avvicinava molto”.
Se volete un piccolo assaggio, comprate il CD “Trilogia 1983-1989”
che racchiude l’avvio di questo tour magico (con registrazione delle date di
Milano del 30 e 31 gennaio). Ma si tratterebbe proprio di un semplice assaggio,
perché ascoltarli dal vivo è tutto un altro pianeta…
© credito immagine: Marco Peruzzo - www.marcoperuzzo.com
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