È una delle pietre miliari della musica italiana. Il suo
basso ha scaldato i Litfiba, i CCCP, i CSI, i PGR, i Beau Geste. Ha lanciato i Marlene
Kuntz. Ha lasciato il segno come pochi nel panorama musicale italiano degli
ultimi 30 anni. Stiamo parlando di Gianni Maroccolo, impegnato oggi nella
tournee “Vdb23 – Nulla è andato perso”, un viaggio emozionale in continua
evoluzione, che sta toccando varie città italiane.
Oggi abbiamo l'onore di poterlo intervistare...
Qual è il peso del passato nel futuro di un artista? E qual è il peso dell'aspettativa? Come ti poni, come artista, nel rapporto tra sguardo al passato e aspettativa del futuro?
"Può sembrare una banalità, ma credo che il nostro passato determini, nel bene e nel male, il nostro presente. Siamo "oggi" perché siamo stati "ieri".
Personalmente non vivo di ricordi né di rimpianti. Mi volto spesso indietro per comprendere meglio i miei errori, per evitare di ripeterli, per provare a migliorarmi come persona, ma fondamentalmente per comprendere meglio il mio presente e quello che mi circonda. In linea di massima questo vale sia per l'uomo che per il musicista; anche perché, nel mio caso, è esattamente la stessa identica cosa. Dopodiché sono consapevole come musicista di aver prodotto in questi anni qualcosa di importante; credo di essere stato fortunato, ma lungi da me vivere sugli allori di ciò che è stato e che comunque non tornerà. Direi che aumentano le responsabilità e soprattutto lo stimolo a provare ad alzare sempre un po' l'asticella ogniqualvolta affronto un nuovo progetto.
"Nulla è andato perso" mette a fuoco in pieno il mio approccio alla musica, alla vita. Narra dell'arte dell'incontro, ricerca la condivisione emozionale... Se qualche anno fa mi avessero detto che avrei messo un mio concerto in scena mi sarei messo a ridere.
E invece sta accadendo grazie ad Andrea Chimenti, Beppe Brotto, Antonio Aiazzi, Simone Filippi, a cui devo davvero molto."
Quando ti ascolto ho l'impressione di essere un'isola che attende i doni di un mare dall'orizzonte infinito, a volte tormentato, a volte calmo.
Nella tua storia di vita esiste un rapporto con il mare, con l'elemento acqua.
Puoi parlarci di questo rapporto e quanto, nel Gianni di oggi, lo senti ancora vivo?
"Il mare, l'acqua, le profondità sono parte di me. Il destino ha voluto cambiare le carte in tavola... Studiavo per diventare Capitano di Lungo Corso e attendevo di finire il Nautico per potermi imbarcare e girare il mondo. Ha preso il sopravvento, senza che io abbia fatto nulla perché ciò accadesse, l'altra mia grande passione: la musica. Ed è accaduto per puro caso. O forse no, perché forse "nulla avviene mai a caso".
Nel mare, nel moto perpetuo delle onde, nelle maree, nella maestosità, nei venti, nel profumo dell'acqua... c'è molto di me e del mio modo di fare musica. Acau fu dedicato interamente a tutto questo."
"Credo che siamo in un periodo di profonda mutazione generale. Stiamo traghettando da un'epoca ad un'altra che ancora non riusciamo a mettere a fuoco. Un periodo estremamente doloroso e complesso per tutta l'umanità, dove a farne le spese sono, come sempre, i popoli più bisognosi. Nel suo piccolo, la musica, vive le stesse contraddizioni e difficoltà. Ma non mi sento di dire che "era meglio prima". Ogni periodo vive di elementi affini al contesto temporale perché ogni cambiamento radicale necessita di tempo per manifestarsi. Le logiche commerciali, i media, il mercato, le multinazionali, anche in passato non hanno mai considerato più di tanto la musica di qualità o comunque tutti quei tentativi di musica "diversa". Non mi stupivo ieri e non mi stupisco oggi, ma penso che dipenda un po' da tutti; il mercato ci propina sì e no il 10% della musica che viene prodotta e suonata nel mondo... beh andiamo a scoprire quel 90% !!! Scopriremo che la musica di qualità, la sperimentazione, lo spessore, si possono trovare eccome. Evitiamo l'eccessivo pessimismo... le avanguardie a breve usciranno dalle loro cantine e ci sarà da divertirsi. Se devo fare qualche nome beh... Iosonouncane - Pasquale Demis Posadinu - Andrea Andrillo."
Molti appassionati (mi ci metto anch'io) dicono che tu, come nessun altro, hai saputo "donare personalità" al basso. Uno strumento che in genere pare quasi restare in secondo piano nei concerti, se suonato da te ha acquisito una nuova veste in tutti i gruppi che hanno fatto parte della tua storia. C'è qualcosa in cui ti senti di assomigliare al tuo basso? Qual è l'aspetto della tua personalità che senti di riversare maggiormente nelle sue corde?
"Il mio basso è affidabile, non tradisce mai. Credo di essere simile a lui nella vita."
Infatti Gianni, non tradisci mai...
Le prossime date del tour di "Vdb23 Nulla è andato perso" sono:
11 marzo, Associazione Culturale Ohibò, Milano
12,13 marzo, Circolo Ribalta, Vignola (Modena)
19 marzo, Spazio MAVV, Vittorio Veneto (Treviso)
tutti i diritti riservati - credito immagini: 1) giannimaroccolo.com, sito ufficiale Gianni Maroccolo; 2) copertina album Vdb23 Nulla è andato perso - la proprietà delle immagini appartiene ai rispettivi autori
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