lunedì 14 marzo 2016

Massimo Parolini e "La Via Cava"

Massimo Parolini è un professore di lettere, laureato in filosofia all'Università Ca' Foscari di Venezia. Nato a Castelfranco Veneto (Treviso) nel 1967, dopo essere stato addetto stampa presso il Centro Universitario Teatrale di Venezia, ha collaborato come giornalista con diversi quotidiani trentini.
"La Via Cava", edita da LietoColle, casa editrice lombarda che si è ritagliata un posto di rilievo nella pubblicazione di testi poetici, è la seconda silloge dell'autore, "un breve tratto dell'anima che scorre verso la propria oasi".

È l'autore stesso, nella sua nota, a fornirci una chiave di lettura che permetta di comprendere il titolo dell'opera e ne funga da linea guida: "Cavo è il grembo che ci ha custodito dal concepimento alla nascita. Cava la culla che l'ha sostituito nei primi mesi di vita. Cava è la mano che stringo in segno di relazione, cava la mano che accarezza, che accoglie l'acqua che disseta e ci sostiene, cavo il pozzo da cui attingere l'acqua, il secchio che la raccoglie, il mestolo la coppa il bicchiere [...]. Cavo è il riparo che ospita l'uomo [...]. Cavo è l'organismo che ospita i nostri organi vitali [...]. Cava la terra che accoglie il seme e contiene le radici della pianta [...], cavo l'etcetera che contiene un elenco di nomi di forme cave possibili..."
Cavità, dunque, esprime un senso al contempo di assoluto e primordiale, e così dovrebbe essere, infatti, la poesia in genere: assoluta e primordiale.

Il viaggio attraverso i versi di Parolini offre numerosi spunti di riflessione, mentre il significato si arricchisce di forma, scandita da calligrammi che a più riprese recuperano il senso di quella via cava che si respira a partire dal titolo.
La concatenazione dei versi, che non appare mai casuale, rende difficile la citazione, che rischierebbe di vedersi svuotata nell'incompletezza. Ma azzardiamo un unico verso che, ad avviso di chi scrive, è significativo: "padre, nel sonno/riavvolge il nastro/molle alla memoria/-nude maschere d'ombra-/l'ingrato riflesso dei fatti/l'ora che ritorna/a dis_farsi/presente".
Si sarebbero potuti scegliere molti altri versi, ma la forza evocata da questa immagine appare stilisticamente emblematica del percorso seguito in quest'opera.
Percorso, peraltro, in cui si innestano omaggi a fondamentali personaggi dell'arte e della cultura, da Giotto a Van Gogh passando per Caravaggio, fino ad uno dei più grandi poeti del secolo scorso, Mario Luzi.

Inutile cimentarsi in una sinossi, ammesso abbia senso riassumere un'opera poetica. Basti qui concludere con l'unica cosa che realmente conta: ci troviamo dinanzi ad una nuova tessera nel mosaico della poesia contemporanea, che merita decisamente la lettura. 

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tutti i diritti riservati - credito immagine: copertina "La Via Cava" LietoColle, lietocolle.com 

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