mercoledì 20 settembre 2017

BOTANICA dei Deproducers: tra inno alla vita e denuncia sociale

Per percepire la propria fragile natura, la propria piccolezza, non serve necessariamente guardare all'universo e alle stelle.
Anche questa nostra Terra ci offre infatti, attraverso il regno vegetale, la più grande e misconosciuta formula di vastità: nel numero, nelle dimensioni, negli anni di vita.
Ci sono alberi, come il Pinus Longaeva, che abbracciano con le loro radici il nostro pianeta da 4mila anni e oltre. Che hanno visto passare gran parte della storia dell'umanità sotto le loro chiome.
Ci sono alberi immensi, come le Sequoie Giganti, che possono arrivare a 100 metri di altezza. E, poi, ci sono piante che resistono ai climi più difficili, attraverso una evoluzione lunga milioni di anni.
Ci sono piante che hanno imparato, per sopravvivenza, a sfruttare gli animali, e persino a selezionarli.

Tutto questo è Botanica, lo spettacolo dei Deproducers (Vittorio Cosma, Gianni Maroccolo, Massimiliano Casacci, Riccardo Sinigallia) che hanno concluso la loro tournée estiva a Pordenone, in occasione dell'edizione 2017 di Pordenonelegge.
Un viaggio attraverso capitoli poco conosciuti o totalmente sconosciuti ai più sulla vita delle piante, come le loro relazioni, tra sé o con l'ambiente esterno. Il loro muoversi, il loro "giocare", le loro competizioni e le loro sfide.
Un mondo affascinante, apparentemente senza limiti.
Ma che conosce, purtroppo, il limite distruttivo dell'uomo, ed ecco che Botanica è anche una immensa denuncia sociale: le piante sono la base della vita animale, non esiste alcuna possibilità per l'essere umano e per tutto ciò che è animale, di sopravvivere senza piante. Sembrerebbe scontato, un concetto ripetuto sino a divenire retorica, ma in un mondo in cui, in nome del profitto, si consuma ogni anno una superficie di foresta pari a quella dell'Inghilterra, ecco che non esiste nulla di scontato o di retorico.

La nostra vita è legata indissolubilmente a questo variegato mondo. Così, dove le note incontrano immagini, e le parole del professor Stefano Mancuso fungono da necessario contorno ed approfondimento, speriamo abbia inizio un reale cammino di consapevolezza individuale e sociale.


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credito immagine: Allday.ru 
L'immagine appartiene al suo autore, l'artista Agim Sulaj


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