Si aprirà il 12 marzo a Firenze la mostra "Picasso, Mirò, Dalì. Giovani e arrabbiati: la nascita della modernità".
L'esposizione, che raccoglierà un totale di circa sessanta opere dei tre grandi maestri, sarà una retrospettiva sui lavori giovanili. In particolare, raccoglierà opere del periodo pre-cubista di Picasso (opere precedenti al 1907, più una serie di studi e schizzi), e del periodo pre-surrealista di Mirò (1915-1920) e di Dalì (1920-1925).
L'analisi di questo periodo consente, come suggerito dallo stesso titolo della mostra, di comprendere la nascita della pittura moderna, intesa come pittura-chiave del Novecento. Gli anni giovanili dei tre sono una sorta di "transizione pittorica" verso la modernità, partendo da Picasso (del quale, chicca per gli appassionati, verrà esposto il noto Cahier 7 del 1907, mai uscito prima d'ora dalla Spagna per una esposizione - contentente lo studio per il capolavoro Les Demoiselles d'Avignon), arrivando poi a Mirò e Dalì, sempre analizzando, come detto, la transizione, e non il punto d'arrivo della loro poetica pittorica, assai più nota, quest'ultima, al grande pubblico.
Un'occasione per conoscere meglio non soltanto questi tre autori, ma anche per leggere in chiave completa l'ampia vicenda pittorica del Novecento, fruendo del decisivo incipit che ad essa ha condotto.
La mostra si svolge a Palazzo Strozzi, e resterà aperta fino al 17 luglio 2011, tutti i giorni, dalle 9.00 alle 20.00 (il giovedì fino alle 23.00).
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