domenica 2 ottobre 2016

Come deve essere la poesia del secolo XXI?

Come deve essere la poesia del secolo XXI? Una domanda stupida come poche, ma ogni tanto si sente parlare anche di questo.

Già "come DEVE" è un concetto contrario a qualsiasi logica poetica, ammesso ne esista una. Ma ciò è ancor più vero in un'epoca che può attingere da un patrimonio stilistico passato che non conosce eguali nella storia della letteratura. Quelle che un tempo erano innovazioni e sperimentazioni, ora sono consolidate. Ecco che, dunque, è la coscienza, il gusto e la formazione di ciascun poeta a dover decidere come la poesia "debba" essere.

La deriva del "semplice", che taluni propugnano come naturale evoluzione del linguaggio poetico - sulla base di una non meglio precisata capacità di "raggiungere il più alto numero di persone possibili", è in realtà una sciocca illusione. Anzitutto perché la linea tra la "semplicità" e la "banalità" è assai labile, e se è vero che una poesia semplice può divenire, in certi contesti, un valore aggiunto, è anche vero che non esiste nulla di peggio di una poesia banale, sempre che di poesia si possa in questo caso parlare. Poi, per quanto detto prima: non esiste una strada maestra, specie in un'epoca in cui le strade maestre sono già state stracciate e reinventate più volte.

Se la strada maestra da calcare, nell'epoca odierna, deve essere - come auspicano alcuni - all'insegna di una fantomatica semplicità, meglio restare a ribattere quei sentieri che si stanno coprendo di erbacce, come il Simbolismo e quella sua arte poetica criptica che contiene un segreto da svelare e che nessuno detiene, ad esempio. Meglio le difficoltà tortuose per lo scrittore e per il lettore. Meglio tante altre cose. Meglio il reale impegno civile e sociale.


Se invece, come ritiene chi scrive, e come non sembra negabile, la poesia ha raggiunto una capillarizzazione stilistica, inutile chiudere i rubinetti. Godiamoci la fortuna di poter guardare alle mille sfaccettature della poesia passata e di poter essere ciò che preferiamo. Semplici o criptici, su un piano o su cento piani. Questo lusso, in altri tempi, non sarebbe stato possibile. 


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