Una delle maggiori problematiche cui va incontro chi scrive
è rappresentata dalla tutela delle proprie opere inedite. Arriva per tutti,
infatti, il giorno in cui le proprie scartoffie, siano un nuovo romanzo, una
nuova silloge, o un nuovo saggio, debbono uscire dal cassetto e materializzarsi
da un editore per una valutazione editoriale. In questo momento, essendo la
nostra opera inedita e non essendo mai uscita dalle nostre quattro mura, chi ci
garantisce che tra la miriade di potenziali editori non si nasconda qualche
abile truffatore, che anziché voler valutare la nostra opera, non farà che
appropriarsene spacciandola per propria?
Nessuno è in grado di fornirci questa garanzia, e finiamo
col brancolare nel buio. Dobbiamo scegliere se far finta di nulla ed incrociare
le dita, oppure cercare una soluzione.
Una prima, possibile soluzione è data dal contattare un
notaio. Il notaio è un pubblico ufficiale che è in grado di dare valore
ufficiale, appunto, all’esistenza di una data opera in un dato momento. Sarà
lui a sigillare una busta contenente la vostra opera inedita certificando in
modo assoluto (unico modo per rendere vincibile la sua dichiarazione sarebbe
accertarne la non veridicità attraverso un complesso procedimento detto “querela
di falso”) che in quel giorno particolare il contenuto della busta risultava
già esistente. Ma è chiaro che tale soluzione, per quanto assolutamente
funzionale, può avere dei costi non indifferenti.
La seconda, decisamente più percorribile soluzione, è data
dallo strumento di tutela di opere inedite previsto dalla SIAE.
Si tratta di un deposito dell’opera inedita, avente durata quinquennale (rinnovabile), che funziona come nel caso del notaio: vi è una prova che ad una certa data (corrispondente a quella del deposito) la nostra opera risultava esistente, così da fornirci un’ottima tutela da possibili indebite sottrazioni o plagi o simili.
Si tratta di un deposito dell’opera inedita, avente durata quinquennale (rinnovabile), che funziona come nel caso del notaio: vi è una prova che ad una certa data (corrispondente a quella del deposito) la nostra opera risultava esistente, così da fornirci un’ottima tutela da possibili indebite sottrazioni o plagi o simili.
Al fine di poter procedere, è necessario scaricare ( qui ) il cosiddetto Modello 350 e compilarlo, firmare ogni singola
pagina dattiloscritta dell’opera per esteso (salvo non si tratti di supporto
informatico, nel qual caso si procede ad una firma sull’etichetta) , nonché
ricevuta del pagamento della tariffa prevista.
Alla data odierna (6 agosto 2015) le tariffe ammontano a 65
euro per gli associati e i mandanti SIAE, a 132 euro per i non associati e 262
euro per persone giuridiche che abbiano la disponibilità dei diritti di
utilizzazione economica o per persone fisiche diverse dall’autore cui siano
stati ceduti o abbiano comunque acquisito tali diritti.
Per saperne di più, si rinvia al sito della SIAE.
Questi due sistemi sono gli unici che forniscono una
garanzia certa nella tutela delle proprie opere inedite, e visto come va il
mondo, una tutela in tal senso andrebbe sempre posta in essere prima di
iniziare la diffusione del proprio materiale inedito.
Altre tipologie di tutela, come pure peraltro si sente dire
talvolta (ad esempio l’autospedizione di buste sigillate con ceralacca), non
costituiscono una prova certa (potremmo benissimo inviarci una busta per conto
nostro ma sigillarla successivamente). Il timbro postale, in poche parole, non
costituisce in questo caso una prova sufficiente.
Anche Internet e la pubblicazione di materiale su un blog,
se abbiamo intenzione di cercare poi un editore, può risultare
controproducente: l’opera diverrebbe non più inedita, e non necessariamente gli
editori avrebbero interesse, a quel punto, a pubblicare qualcosa che è già
stato integralmente diffuso (voi, al posto loro, investireste dei soldi per
qualcosa di disponibile a tutti, gratis?). Il tutto senza contare che esistono
casi in cui l’utilizzazione economica viene ceduta con il solo fatto della
pubblicazione, anche in via telematica, con possibili conflitti.
Insomma, si tratta di una giungla, di una gigantesca giungla. Ma seguendo le giuste vie, non è così difficile uscirne indenni.
Insomma, si tratta di una giungla, di una gigantesca giungla. Ma seguendo le giuste vie, non è così difficile uscirne indenni.
Nessun commento:
Posta un commento